L'AI non esiste
Lo scorso 1° marzo abbiamo lanciato la campagna di comunicazione "L'AI non esiste" per mettere in discussione la narrativa odierna attorno all’AI e stimolare delle domande. L'AI è tutta uguale? Esistono delle distinzioni? Qual è lo scopo per cui viene applicata?
In che senso "L'AI non esiste"?
In risposta al crescente dibattito mediatico sull’AI e sul suo ruolo nei confronti dell’essere umano, abbiamo deciso di prendere una posizione chiara e di lanciare una campagna di comunicazione attraverso il nostro nuovo sito web, partendo da una provocazione: “L’AI non esiste”.
Attraverso questo messaggio vogliamo evidenziare la necessità di distinguere ciò che è AI da ciò che viene erroneamente considerato tale. A fronte di una narrazione “vuota”, che tende a parlare di AI in maniera imprecisa, criptica, noi invitiamo a parlarne in modo chiaro, accessibile e critico, ponendo l’attenzione sugli impatti potenziali di questa tecnologia. Una narrazione fattiva, fatta cioè di applicazioni reali, di progetti e risultati concreti, da contrapporre alla narrazione superficiale, potenzialmente manipolativa e omologante, oggi sempre più diffusa sui media.
Attraverso le nostre soluzioni di AI, vogliamo stimolare un cambiamento concreto, aiutando le persone a migliorare l’organizzazione del lavoro, a ottimizzare i processi produttivi, a risparmiare materie prime ed energia. Allo stesso tempo, ci impegniamo a rendere accessibile e comprensibile a tutti questa tecnologia, favorendo lo sviluppo di un pensiero critico sul suo ruolo e sulle sue implicazioni.
“Attraverso l’intelligenza artificiale, che altro non è che matematica applicata, abbiamo oggi la possibilità di trasformare la quotidianità valorizzando la vita umana, e di questo cambiamento vogliamo essere parte. Vogliamo che a parlare siano i risultati concreti dell’AI, dare voce alle persone che usano le nostre soluzioni nel loro quotidiano, perché solo loro possono dirci di cosa hanno bisogno per cambiare. Solo loro possono dire se l’AI esiste” - Fabio Ferrari (fondatore e presidente Ammagamma).
Ciò che abbiamo in mente, in Ammagamma, è un’AI fatta con e per le persone, un’AI che ci permette di migliorare l’esistente, di salvaguardare le risorse, di restituire tempo e creatività alle persone, di valorizzare la vita umana.
Per il resto, per noi l'AI non esiste.
Esiste l’uomo che pensa e crea soluzioni. Per cambiare.
Il parere di Chat GPT
Per stimolare ulteriori riflessioni su questi temi, abbiamo provato a rivolgerci a Chat GPT. Di seguito, le risposte che ha fornito ad alcune nostre domande.
Come rispondere alla provocazione "L'AI non esiste"?
In questa risposta, è possibile vedere come Chat GPT assecondi quanto affermato, attribuendo significato alla provocazione "L'AI non esiste", che viene commentata come "interessante" e in grado di stimolare nuove importanti riflessioni attorno all'AI.
C'è sempre l'AI dietro alle applicazioni più moderne?
In questo caso, Chat GPT ammette di essere solo "un modello di AI" e di "non avere un'opinione personale" a riguardo, ma sottolinea quanto è stato espresso in precedenza, ovvero che è "importante notare che l'AI può essere utilizzata in modo improprio" e che "in questi casi potrebbe essere meglio evitare di utilizzarla", dando ulteriore valore alla provocazione iniziale. Le risposte risultano precauzionali e in chiave ipotetica "l'AI può essere utilizzata", "in questi casi potrebbe essere...", questo a riprova del fatto che si tratta di tematiche complesse, difficilmente controllabili o gestibili dalla sola tecnologia. La responsabilità di tutto il processo è dell'essere umano.
Come valutare l'AI applicata in modo effimero e omologante?
Qui è possibile notare come Chat GPT risponda con una serie di frasi affermative e di "circostanza" che contribuiscono, nuovamente, ad avvalorare quanto affermato sopra, in maniera accondiscendente, senza aggiungere elementi nuovi alla conversazione. Vengono ribaditi concetti noti, senza un'idea strategica o l'ipotesi di una soluzione a cui poter fare affidamento per indirizzare questi temi.
In conclusione
Per tutti questi casi, Chat GPT ha fornito delle risposte che concorrono ad affermare e rafforzare il senso della provocazione "L'AI non esiste", confermando quello che riteniamo essere un aspetto cruciale nello sviluppo dell'AI e nella sua diffusione, ovvero l'importanza della supervisione dell'essere umano e del suo controllo sui possibili impatti di questa tecnologia nella nostra vita quotidiana, al fine di scongiurarne delle derive pericolose e l'affermazione di un unico approccio, omologante, nella nostra società.
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