Big data, AI e Privacy nei giorni di emergenza
Big Data e AI possono aiutarci a contrastare l’epidemia attuale?
I pareri del nostro fondatore Fabio Ferrari e del direttore generale David Bevilacqua sulla Gazzetta di Modena
26 marzo 2020
Dalla Corea del Sud, a Israele, il mondo si sta adoperando per contrastare l’epidemia sfruttando applicazioni e sistemi di sorveglianza digitale. In Italia il dibattito ricade sul tema della privacy: è giusto sacrificare la privacy del singolo per la collettività? Occorre in primo luogo prestare attenzione ai potenziali rischi legati a questo tema.
David Bevilacqua, Direttore generale Energy Way:
“Credo che, in un contesto come questo, sia importante evidenziare il grande rischio di una contraddizione, nel comportamento e nella riflessione sociale. Molte persone sono quotidianamente disposte a cedere dati e a transigere sul rispetto della privacy per applicazioni di puro svago, mentre, di fronte ad un’emergenza di questo tipo, improvvisamente si riporta al centro del dibattito il tema della privacy.
Dobbiamo imparare a modificare la nostra concezione della privacy nel mondo digitale, che non può essere semplicemente la traduzione automatica di quelle che sono sempre state le nostre abitudini nel concepire la privacy nel mondo analogico.”
Fabio Ferrari, fondatore & CEO Energy Way:
“E’ importante che ci abituiamo a considerare i dati come una risorsa per affrontare le criticità della società del rischio in cui viviamo. La scienza dei dati, soprattutto nello sviluppo di modelli di intelligenza artificiale, può aiutarci a ridurre i rischi o ad elaborare strumenti di previsione dei rischi, per adottare almeno in parte delle misure di prevenzione, anziché ritrovarci a dover gestire delle emergenze.
Per poter gestire l’imprevedibilità, dobbiamo sviluppare una cultura ed una educazione che riconosca il valore dei dati. Dobbiamo abituarci, come cittadini, ad usare i dati in maniera corretta e a comprendere come raccogliere i dati in maniera utile alla società, a breve e a lungo termine.
Lo scorso 19 febbraio la Commissione Europea ha presentato la propria strategia per l’Intelligenza Artificiale e per i dati. Quello che sta succedendo in queste settimane riporta però al centro del dibattito la necessità di una riflessione più ampia, su cosa fare e cosa non fare, con i dati.
Dobbiamo prestare attenzione a non allentare dei limiti che non sono stati improvvisati, ma disegnati dopo lunghe riflessioni. Allentare dei limiti oggi, in condizione d’emergenza, non significa che, una volta terminata l’emergenza, si riesca a tornare indietro.”
LEGGI L’ARTICOLO