La Scienza dei Dati a tutela del Duomo di Modena | parte 1
Monitorare la Bellezza attraverso la scienza dei dati
Energy Way è parte attiva di una campagna di progetti di salvaguardia e manutenzione del Duomo di Modena, realizzati in collaborazione con lo Studio tecnico Silvestri.
Il progetto
L’obiettivo è quello di studiare attraverso la lente tecnico-scientifica i comportamenti di questo storico edificio, al fine di prevenire eventuali degradi ed evitare inutili ed invasivi restauri. L’architetto Elena Silvestri esprime chiaramente queste linee guida, in una nostra recente intervista.
Questo progetto di monitoraggio e manutenzione prevede un triplice intervento sulla storica struttura: un approccio strettamente architettonico, uno strutturale ed uno impiantistico. Grazie allo studio degli avanzamenti dei degradi, mediante rilevazioni chimiche, è possibile delineare il piano architettonico. Per ciò che concerne quello strutturale, attraverso l’installazione di una rete di accelerometri, vengono rilevate le possibili deformazioni della struttura, e infine l’ambito impiantistico è organizzato attorno all’analisi energetica avanzata dell’impianto di riscaldamento e dalla successiva analisi dei dati rilevati. Il nostro intervento si installa proprio in questa fase di monitoraggio e di prevenzione dei comportamenti termici dell’edificio, al fine di ottimizzare l’impianto stesso ed evitare eventuali danni a scapito delle opere interne al Duomo.
Il monitoraggio termico
Il nostro progetto di monitoraggio prevede la raccolta di dati di umidità e temperatura in 8 postazioni, lungo le navate del Duomo, come mostrato in fig. 1 e 2.
L’attuale impianto di riscaldamento del Duomo di Modena è costituito da una caldaia, con bruciatore monostadio, che producono calore ed Unità di Trattamento Aria (U.T.A.) per l’immissione della stessa in ambiente, come spiegato da Luca Boschini, nostro collaboratore coinvolto nel progetto.
Le previsioni dei nostri studiosi vedono una sostanziale stratificazione delle temperature lungo tutta l’altezza dell’edificio. A 1 – 2.5 metri dal suolo sono previste basse temperature, mentre a 10.5 – 15.5 metri, le temperature dovrebbero crescere. Ciò sarebbe dovuto all’aria calda, pompata da griglie raso terra, che tende a salire verso l’alto, in quanto meno pesante di quella fredda. Questo spostamento termico sarebbe quindi responsabile di dispersione di calore, con conseguente raffreddamento dell’edificio ad altezza uomo. Un’altra conseguenza è il successivo aumento dei consumi energetici dell’edificio.
Gli obiettivi
Per questo progetto, il nostro team ha applicato competenze di ingegneria. Analisi dei dati, fisica tecnica, sensoristica open-source e conoscenza di tipologie impiantistiche e di regolazioni. Questo al fine di progettare e coordinare il programma di misurazioni, realizzare l’analisi e la elaborazione dei dati. E per raggiungere quindi 4 obiettivi:
• comprendere appieno il funzionamento dell’impianto di riscaldamento
• individuare le ottimizzazioni nelle regolazioni
• diminuire i consumi
• aumentare il comfort interno al Duomo
Ovviamente nel realizzare tutto ciò, non sono mancati entusiasmo, intraprendenza e coordinamento. Lavorare nell’edificio storico più importante della città è sicuramente un’esperienza unica. E proprio al fine di salvaguardare questo patrimonio storico, abbiamo sfruttato gli strumenti scientifici a nostra disposizione. Ciò ha fatto sì che le tecniche moderne ed innovative della scienza dei dati entrassero in contatto con la storia e l’arte di Modena.
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