La Fragilità della Matematica @ Contemporary Harmonia Mundi

FORUM SUL MANIFESTO DELLA RAZIONALITA’ SENSIBILE

13 settembre 2019, Modena

 

FABIO FERRARI – Fondatore & CEO Energy Way

 

“Benvenuti in Energy Way. Mi fa molto piacere avere così tante persone nel nostro convento. Una piccola introduzione nello spiegare il perché di questo manifesto.

Qualche mese fa ero a Milano e mentre ero nel tram, ad un certo punto ho detto “caspita, ma perché succedono queste cose!?” Allora ho un po’ messo in fila alcuni aspetti, perché, pochi minuti prima, ero stato per lavoro in un ristorante a mangiare e mentre entravo un signore si alza, che non mi ricordavo neanche chi fosse, e mi dice “ciao Fabio”, mi abbraccia e tutto. Dopo un po’ capisco che è una persona molto importante di un vertice di una banca molto importante e dopo un po’ che parliamo m i dice: “senti, ma cosa può studiare mio figlio?!” wow non lo so, non sono un guru, ma questo è un elemento.

Poi ho iniziato a pensare ad altri elementi, cioè, quando i nostri ragazzi vanno a presentare i progetti a dei clienti, clienti molto importanti, progetti che possono essere anche molto impattanti sul loro business. Vedo dei ragazzi giovanissimi di 28-30 anni, che con tanto entusiasmo vanno a presentare i loro progetti e vengono ascoltati da dirigenti di aziende con grande attenzione.

Anche questo è un altro elemento che mi ha stupito, che è inusuale, vedere dei ragazzi da Modena in convento che casomai arrivano a Milano e presentano davanti a grandi aziende dei loro progetti di matematica. Quindi tanti ingredienti apparentemente anomali.

E così, quindi, tanti consigli che ci chiedono anche sul loro business e mi sono iniziato a fare delle domande: come mai, questa forse davvero è la nostra peculiarità che ci viene riconosciuta, quindi essere una sorta di traduttore di un mondo molto tecnico che oggi sta esplodendo a delle persone molto attente e molto curiose che hanno voglia di rinnovare e noi abbiamo forse questa funzione di essere dei traduttori. E poi allora, quando ho pensato con i ragazzi del team ad un manifesto, contemporaneamente mentre riflettevo sul manifesto che è iper-inflazionato oggi il manifesto.

I manifesti li fanno le Big Tech, che poi li rinnegano il giorno dopo, li fanno le case di moda francesi, li stanno facendo tutti, veramente come un nuovo tormentone della mission estiva di tante aziende. Però, la voglia di andare avanti è nata molto quando Luca è stato ingaggiato per ascoltare la voce del team, quindi per fare un manifesto che non nascesse calato dall’alto o freddo, ma nascesse dal dialogo con tutti i ragazzi del team. Man mano che Luca raccoglieva tutte le impressioni dei ragazzi e me le riportava, era molto emozionante perché usciva un uno stesso, diciamo così, elemento che tutti un po’ riscontravamo, cioè l’empatia. Allora forse la differenza che ci può essere in un nostro manifesto rispetto ad altri è l’aspetto dell’empatia, cioè l’empatia quindi, oltre ad essere un valore quasi etico, ormai da questo punto di vista, è anche un valore legato all’istruzione, alla contaminazione di sapere.

Allora ho visto proprio questa peculiarità e da lì è nata la voglia di continuare sempre di più con Luca e sempre di più con l’ascolto verso tutte le voci del team, nel costruire un puzzle di tutti i punti di vista.

Perché in questi anni siamo cresciuti con bravissimi tecnici, bravissimi matematici, ragazzi fantasiosi, musicisti e poi, pian piano, abbiamo preso una designer, una brava ragazza che fa tutta la comunicazione, Luca che è uno storico delle religioni e quindi apparentemente distonico con l’armonia di nerd e matematici. Però ecco tutti questi ingredienti, alla fine, uscivano in un racconto comune e sono stati sintetizzati ad un livello molto aulico, anche troppo per me che non ci arrivo, nel nostro manifesto.

La bellezza di questo manifesto parlando con i ragazzi, dai tirocinanti a quelli che sono qui dal primo momento, era che ognuno trovava una parola che lo descrivesse o che gli appartenesse, quindi, ritorniamo all’empatia, quel filo conduttore che secondo me è un po’ la nostra peculiarità, perché altrimenti non capisco come mai vengano a cercarci a Modena certe aziende, o perché ci cercano per certi progetti all’estero.

La nostra forza è proprio quella nel raccontarci, nel raccontare questi domini oggi molto complessi e apparentemente esclusivi, perché l’intelligenza artificiale sembra una cosa molto esclusiva, un dominio solo per tecnici o nerd o per le big company del Tech.

E quindi sentirci come uno degli n-elementi, un microbo che, conoscendo quel dominio, inizia a raccontarlo con elementi grafici, con elementi discorsivi, con le voci di un team che raccoglie i sentimenti dei nostri clienti e anche quelli della parte educational che abbiamo (abbiamo tantissime attività che facciamo nel mondo educational), quindi, ascoltando anche la voce dei ragazzi giovani, abbiamo più o meno condensato tutto in questi 8 punti che hanno un unico filo conduttore, quello della  fragilità: della fragilità umana, dell’incompletezza e fragilità umana, della fragilità della matematica, perché oggi sembra una scienza perfetta, sembra che ci salvi ma la stessa matematica appoggia su delle basi, come ad esempio il teorema di Godel ci dimostra, che sono fragili e quindi è una struttura su cui oggi facciamo affidamento e che lei stessa ha delle fondamenta molto fragili. E c’è anche una fragilità nel vedere un futuro, che i filosofi ci raccontano molto bene e che può essere un po’ inquietante, molto preoccupante.

Quindi anche questo aspetto di fragilità che si ritrova in tutte le otto voci, o almeno nel mio tipo di lettura non essendo io un filosofo, non essendo molto acculturato, nella mia interpretazione che do a questi otto punti che sono usciti dal nostro team c’è tanta fragilità, e mi piace vedere questa fragilità come la contrapposizione alla complessità che oggi ci viene mostrata e, quindi, come la chiave di lettura e, di rottura anche, di questa complessità. Quindi essere un po’ noi anche un elemento di rottura di questa complessità, una fragilità, mi piace molto.

Poi adesso non so se mi sto incartando, o perdendo, ma mi piacerebbe anche che luca facesse un excursus sugli 8 punti che lui sa ha tradotto dalle emozioni raccolte dal team”.

 

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